Abbazia di Inchcolm

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Abbazia di Inchcolm
StatoBandiera del Regno Unito Regno Unito
Divisione 1Scozia
LocalitàInchcolm
IndirizzoBurntisland KY3 0UA
Coordinate56°01′48.04″N 3°18′06.15″W / 56.030011°N 3.301707°W56.030011; -3.301707
Religionecattolica
Ordineagostiniani
Diocesi Dunkeld
FondatoreDavide I di Scozia, Gregorio di Dunkeld

L'abbazia di Inchcolm risale al medioevo ed è ubicata nell'isola di Inchcolm sul Firth of Forth in Scozia.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

L'abbazia, posta al centro dell'isola, venne fondata, nel XII secolo, durante l'episcopato di Gregorio, vescovo di Dunkeld. Successivamente la tradizione ha collocato l'abbazia nel regno del re Alessandro I di Scozia (1107-1124), che probabilmente aveva, in qualche modo, rapporti con l'isola. Egli vi giunse apparentemente dopo un naufragio nel 1123 e si rifugiò in un tugurio come eremita.

L'abbazia fu prima adibita a convento di agostiniani, diventando un'abbazia nel 1235. L'isola fu attaccata dagli inglesi dal 1296 in poi, e l'abbazia fu abbandonata dopo la Riforma scozzese del 1560. Da allora venne usata per scopi difensivi, in quanto situata in una posizione strategica e sopraelevata al centro del Firth of Forth. Un'iscrizione medievale scolpita sopra l'ingresso dell'abbazia dice: Stet domus haec donec fluctus formica marinos ebibat, et totum testudo permabulet orbem ("Possa questo casa durare fino a quando una formica dreni il mare in tempesta e una tartaruga vada in giro per il mondo intero").

L'abbazia di Inchcolm è il monastero scozzese più integro di quelli pervenuti ai nostri giorni. Il chiostro, la sala capitolare ed il refettorio sono completi e la maggior parte degli edifici rimanenti del complesso claustrale sono in buono stato di conservazione. La parte meno ben conservata del complesso è la chiesa monastica. Le rovine sono curati da Historic Scotland che gestisce anche un centro visitatori vicino al molo del traghetto da South Queensferry.

Antifonario di Inchcolm[modifica | modifica wikitesto]

L'abbazia dà il nome ad un manoscritto del XIV secolo: l'antifonario di Inchcolm. Esso contiene uno dei pochi esempi rimasti di canto piano celtico. Le pagine dell'antifonario possono essere consultate sul sito dell'Università di Edimburgo[1].

L'antifonario contiene un numero consistente di canti dedicati a San Colombano. Mentre questi possono derivare da vari altri monasteri associati a san Colombano, come il priorato di Oronsay o Iona, Inchcolm è considerata la fonte più probabile di compilazione del manoscritto, se non della composizione dei canti.

Note[modifica | modifica wikitesto]

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